Questo articolo è stato scritto assieme ai colleghi Silke Pfitscher, Monica Greco and Giancarlo Giupponi.
La salute mentale è parte integrante della salute e del benessere, lo si deduce dalla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o infermità”. I determinanti della salute mentale e dei disturbi mentali includono non solo caratteristiche individuali come la capacità di gestire pensieri ed emozioni, ma anche fattori biologici, sociali, culturali, politici e ambientali. (“Che cos'è la salute mentale - Salute.gov.it”) Ad esempio, il cervello umano in sé può essere considerato un sistema composto da una vasta gamma di elementi interconnessi, tra cui organi, tessuti, cellule, neuroni che generano processi cognitivi, emotivi e comportamenti complessi che a loro volta sono influenzati da fattori esterni come l’ambiente, lo stile di vita e le relazioni sociali.
Sono uno psichiatra, Capo Dipartimento del Servizio di Salute Mentale di Bolzano, e sono stato sempre molto interessato nel modello di psichiatria personalizzata e di precisione, che enfatizza l'importanza di considerare un ampio spettro di fattori che influenzano la salute mentale, inclusi fattori genetici, neurobiologici, psicologici e sociali.
Questi fattori non solo influenzano la manifestazione della malattia ma anche la risposta del paziente ai trattamenti. Per esempio, variazioni genetiche possono influenzare la metabolizzazione dei farmaci psichiatrici, richiedendo quindi un adattamento del dosaggio e della scelta del farmaco per ottimizzare l'efficacia e minimizzare gli effetti collaterali.
L'approccio della psichiatria personalizzata e di precisione rappresenta una trasformazione fondamentale nel trattamento delle malattie mentali, spostando il focus dalla standardizzazione delle cure verso un modello che prende in considerazione la complessità unica di ogni individuo. Questo paradigma si basa sul principio che la personalizzazione del trattamento può migliorare significativamente l'efficacia terapeutica rispondendo più accuratamente ai bisogni specifici del paziente.
Il modello biopsicosociale rivisitato integra la comprensione dell'essere umano come un'entità in cui biologia, psicologia e contesto sociale sono inestricabilmente intrecciati. Questo modello enfatizza come il cervello umano, nel processare emozioni, pensieri, comportamenti e bioritmi, funzioni simile a una stampante 3D, dove strutture e funzioni sono sempre più misurabili tramite ”biomarker, psychomarker e socialmarker” (Peckham et al., 2019).
I biomarker sono misure dirette di processi biologici, come livelli di neurotrasmettitori (le sostanze chimiche attraverso cui le cellule cerebrali comunicano), attività enzimatica (i processi che attivano o disattivano i neurotrasmettitori), o cambiamenti nella struttura cerebrale osservabili tramite tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Questi biomarcatori possono indicare la presenza di una malattia o di vari stati fisiologici e psicopatologici.
I psychomarker si riferiscono a indicatori psicologici che possono essere misurati per valutare aspetti come la resilienza psicologica, la regolazione emotiva o i pattern di attenzione. Questi marcatori possono includere misurazioni di risposte comportamentali in test cognitivi o valutazioni di risposte emotive in ambienti controllati.
I socialmarker sono indicatori che riflettono l'interazione dell'individuo con il suo ambiente sociale. Essi possono includere variabili come il supporto sociale percepito, la frequenza di interazioni sociali, o la partecipazione a gruppi comunitari, che sono stati collegati alla salute mentale e al benessere generale. Questi marker offrono uno spaccato di come l'ambiente sociale influenzi e moduli la salute mentale dell'individuo.
Il trattamento psichiatrico deve essere modulato non solo per affrontare i sintomi ma anche per interagire con la capacità del paziente di rispondere ai trattamenti in maniera personalizzata. La malattia mentale, secondo questo modello, si manifesta attraverso un'ipersincronizzazione dei vari ambiti di funzionamento, il che può variare in gravità e manifestazione clinica.
La nozione di ipersincronizzazione nei vari ambiti di funzionamento descrive come l'eccessiva coordinazione tra diverse aree cerebrali possa contribuire a disturbi mentali. Questa ipersincronizzazione può essere osservata in disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo o il disturbo dello spettro autistico, dove circuiti neurali specifici mostrano un'attività sincronizzata che non è tipica in individui che non hanno questi disturbi. La comprensione di questi pattern può guidare lo sviluppo di interventi più mirati, come la stimolazione magnetica transcranica (che usa un magnete esterno al cervello per cambiare l’attività elettrica di specifiche aree cerebrali) o terapie comportamentali specifiche per modulare queste reti neurali.
Implicazioni Cliniche e Futuri Sviluppi
Il riconoscimento di queste interazioni complesse tra i vari aspetti dell'essere umano ha diretto impatti sui trattamenti psichiatrici. Gli interventi sono sempre più orientati verso la modulazione dei circuiti neurali e psicosociali in modi che rispettano e promuovono l'autonomia individuale e l'adattamento all'ambiente (Greenwood & Lilienfeld, 2020).
Questo si basa sull'idea che le disfunzioni nei circuiti neurali non solo influenzano la biologia del cervello, ma hanno anche impatti psicosociali che possono alterare significativamente la qualità della vita del paziente. Tecniche come la neuromodulazione, che include la stimolazione magnetica transcranica e la stimolazione elettrica diretta, sono esempi di come i medici possono intervenire direttamente sui circuiti neurali per correggere disfunzioni specifiche.
La capacità di quantificare tali aspetti attraverso marcatori biologici e psicologici promette di migliorare non solo la comprensione delle patologie ma anche l'efficacia dei trattamenti psichiatrici rendendoli più rispettosi delle singole necessità dei pazienti e più efficaci a lungo termine.
L'integrazione di approcci innovativi nel campo della psichiatria, specialmente quelli che riguardano la personalizzazione e la precisione del trattamento, rappresenta un cambiamento paradigmatico significativo nella cura delle malattie mentali.
Le sfide future nel campo della psichiatria di precisione includono lo sviluppo continuo di strumenti diagnostici e terapeutici che possano integrare ulteriormente i dati biologici, psicologici e sociali. Questo processo richiederà un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie che possano effettivamente tradurre queste informazioni complesse in piani di trattamento praticabili e personalizzati.
Un'altra area di sviluppo chiave è la formazione medica e la sensibilizzazione; gli psichiatri e altri professionisti della salute mentale dovranno essere adeguatamente formati per utilizzare questi nuovi strumenti e approcci nel modo più efficace. Inoltre, c'è la necessità di una maggiore comprensione etica su come queste tecnologie vengano applicate, garantendo che l'innovazione sia equa e accessibile a tutti i pazienti, indipendentemente dal loro background o condizione economica.
Il riconoscimento e l'adattamento ai complessi interrelazioni tra i vari aspetti dell'essere umano e la malattia mentale è fondamentale per andare avanti. L'equilibrio tra l'umanizzazione della cura e l'adozione di fondamenti scientifici solidi è essenziale per affrontare la "pancrisi umana" di Kant, garantendo che la psichiatria non solo curi ma anche comprenda e rispetti la complessità dell'essere umano. Sebbene Kant non abbia specificamente usato il termine "pancrisi umana", le sue teorie sull'illuminismo e sulla necessità per l'umanità di usare la ragione come guida per il comportamento etico e il progresso possono essere viste come un tentativo di rispondere a una crisi universale di moralità e ragione, una crisi totale che riguarda l'umanità intera, legata ai temi della moralità, dell'etica e della capacità umana di superare i suoi limiti e conflitti interni mediante il ragionamento e l'etica.
Attraverso questo approccio, la psichiatria può sperare di non solo trattare ma anche prevenire molte condizioni psichiatriche, spostando il paradigma da uno reattivo a uno proattivo nella gestione della salute mentale.